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Il Patto di Lealtà Genitoriale esce dalla pura sperimentazione

Il Patto di Lealtà Genitoriale esce dalla pura sperimentazione

Finalmente la politica si è accorta che esiste uno strumento etico ed estremamente efficace per combattere la conflittualità genitoriale. Il 30/03/2023 nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva (Piazza della Minerva n.38) si terrà un evento voluto fortemente dal Senatore Manfredi Potenti (Lega) e con la fattiva organizzazione della Dott.ssa Prof. Maria Pia Turiello, criminologa, dove verrà presentato il Patto di Lealtà Genitoriale che da quattro anni sto proponendo in giro per i Tribunali Italiani come strumento estremamente deflattivo per combattere il conflitto in famiglia.

Si tratta di qualcosa di assolutamente innovativo e che si innesta perfettamente nella recente Riforma Cartabia e con il suo spirito. Non solo. È un qualcosa che va a completare quel Piano Genitoriale che la riforma sta spingendo e che già molti magistrati hanno accolto nelle loro decisioni.

A dire il vero il Patto si propone come il contenitore naturale del Piano Genitoriale e che ne amplifica lo spirito e l’obiettivo. Non ci si deve nascondere una comprensibile difficoltà da parte di soggetti in campo ad elaborare regole concrete che possano intercettare l’alta conflittualità su cui dovranno lavorare un’altra figura innovativa per il nostro ordinamento, ovvero il Coordinatore Genitoriale.

Il Patto di lealtà genitoriale sarà sicuramente uno strumento che faciliterà il compito del coordinatore e faciliterà l’approccio al piano genitoriale. Non a caso questo evento si propone come evento prodromico per un eventuale progetto di proposta di legge per renderlo obbligatorio ed inclusivo all’interno dei ricorsi per separazione e divorzio.

Le coppie che lo hanno sperimentato quali clienti dello studio hanno colto gli aspetti innovativi e propedeutici verso una pax duratura dal momento che obbliga i genitori ad individuare i principi di vita sui quali baseranno tutte le future azioni che riguarderanno lo sviluppo psico-fisico dei propri figli; quindi non solo semplici calendari o accordi gestori dei propri ragazzi ma qualcosa di molto di più: i genitori dovranno individuare i principi etici ed educativi che ritengono fondamentali per condurre un’esperienza genitoriale dopo la separazione fatta di agiti positivi e non di contrapposizioni volte ad affermare il proprio io genitoriale a discapito della prole e che saranno presi a monito dal magistrato in caso di contrapposizione futura.

E’ un vero proprio patto scritto in cui i genitori dovranno impegnarsi concretamente a tenere comportamenti rispettosi e non solo frasi fatti e generiche, come spesso capita di sentirsi snocciolare, in improbabili arringhe d’udienza e poi smentiti appena usciti dall’aula: ma un atto esaustivo che preveda a priori la soluzione anticipata a qualsiasi aspetto di contrapposizione. Ecco, quindi, che a fronte di un patto necessariamente articolato corrisponderà una minima possibilità di ricorso al magistrato, ed anche qualora ciò dovesse avvenire questo potrà dirimere la questione praticamente senza svolgere annose istruttorie.

Con il patto non ci sono alibi, con il patto chi vuole alimentare il conflitto non avrà vita facile. Chi non vorrà accettare il patto o mostrerà reticenza dimostrerà subito la propria indole conflittuale senza nascondersi dietro scuse o maschere.

Questo strumento inserito all’interno delle nuove separazioni o divorzi, e completato anche con piani genitoriali ben costruiti dalle parti o aiutati da un coordinatore genitoriale capace metterà fine a lunghe cause. Il tempo per chi vorrà continuare a far lievitare cause nel diritto di famiglia sta per finire e la politiche ha colto l’aria nuova che sta spirando.

Confidiamo che in sala, oltre alle molte adesioni già arrivate di addetti ai lavori, ci siano molti politici in quanto saranno loro che dovranno dare la giusta spinta per renderlo uno strumento istituzionale.

Avv. Prof. Gianni Casale

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